Prefazione Dott. CLAUDIO CALABRÓ – Operatore Beni Culturali ed esperto d’arte.
RIFLESSIONI SULL’ARTE. Secondo TAIBI, l’arte non è solamente contemplazione estetica, ma è anche mezzo di riflessione che può condurre finanche ad un turbamento emotivo, ovviamente sempre benefico. Critico verso l’arte contemporanea che spesso si limita alla firma dell’artista per giustificare un’opera, TAIBI sottolinea l’importanza di comunicare i contenuti attraverso simboli e metafore. Come altri grandi artisti prima di lui, sostiene che se richiesto, il contenuto dell’opera, laddove esista, va spiegato a chi avesse interesse a conoscere il punto di vista dell’autore.
Il contenuto delle mie opere ripone al centro la condizione individuale, sociale e spirituale dell’essere umano e il suo universo. I colori dell’esistenza su ogni tipo di supporto, gli argomenti e i soggetti che rappresento mi consentono di dialogare e disaminare le tematiche della contemporaneità.
OPERE E SIMBOLISMI. Opere come “Il Grande Regista”, “Fermo Immagine”, “Il Cambiamento” e “Frammenti d’Ordinaria Sopraffazione” riflettono il simbolismo e l’immaginario di TAIBI. I suoi quadri spesso incorporano elementi storici e mitologici, reinterpretati in chiave moderna e ironica come l’opera “Insurrezione Messinese” che mostra un surreale dialogo e la complicità tra Nettuno e il gallo, simboli straordinari della città peloritana, mentre “Il Carro del Vincitore” rappresenta una biga romana in un contesto siciliano, metafora di vittoria e ambizione ma anche simbolo dell’arrivismo e del disprezzo dei valori più significativi.
CONDIVISIONE E COINVOLGIMENTO. Per TAIBI, l’arte è soprattutto condivisione, la sua più grande gratificazione è vedere il coinvolgimento dell’osservatore, che, attraverso le sue opere, è invitato a riflettere sui grandi temi della vita. L’artista non si limita a riprodurre la realtà, ma la spinge oltre i confini estetici, con l’intento di far emergere quesiti esistenziali e stimolare una riflessione profonda.
Le mie opere nascono dalla passione per l’arte senza alcun compromesso, ed hanno come finalità la condivisione e la stimolazione di un ragionamento, un pensiero, una riflessione o più semplicemente un impatto emozionale provocato da figure e cromie. Nessun moralismo o presunzione, cerco soltanto di non perdere di vista il senso delle cose e della vita, evitando di prendermi troppo sul serio. In questo viaggio cerco di non trascurare forma e bellezza nei limiti delle mie conoscenze.
Non avverto la necessità di stupire con effetti speciali, non sono in competizione con nessuno e non debbo compiacere nessuno. Semplicemente attraverso l’arte rifletto sulle vicissitudini umane, e sono molto gratificato dal coinvolgimento dei numerosi appassionati e semplici osservatori di ogni latitudine.
Dal mio modesto punto di osservazione, penso che l’emulazione fine a se stessa dell’arte classica (e non solo), sia un palese anacronismo, in un certo qual modo è come se noi assistessimo sul palco di Woodstock all’esibizione di Beethoven. Tuttavia ogni qualvolta le due anime, classica e contemporanea si incontrano, il contrasto sembra dissolversi e divenire magia.
Perché un’opera d’arte sia veramente immortale bisogna che essa esca completamente dai limiti dell’umano. Il buonsenso e la logica le fanno difetto.
Giorgio De chirico
Sento la necessità di realizzare opere che riflettano la nostra contemporaneità, con le sue contraddizioni e le affascinanti e drammatiche realtà, tutto ciò in un’atmosfera REALE-SURREALE-METAFISICA-CONCETTUALE. che non tralascia la bellezza. Mi appassiona quel tipo di arte che riesce a guardare la realtà e la accompagna oltre il confine, non ultimo appunto quello estetico, e che riesce a coinvolgere non solo per la tecnica e la bellezza. Non sono particolarmente stimolato dalla mera rappresentazione e la riproduzione fine a se stesse, (soprattutto seriale).
IN REALTA’ CREDO CHE I CRITICI E GLI STORICI DELL’ARTE(CON LE DOVUTE ECCEZIONI) SIANO ORMAI I VERI PROTAGONISTI(CON ALTRI ATTORI) DI QUESTO MONDO COMPLESSO, SONO DIVENTATI PIU’ IMPORTANTI E SONO PIU’ CONSIDERATI DEGLI ARTISTI STESSI(ESCLUSI QUELLI GIA’ AFFERMATI E LE SUPERSTARS, DI CUI ALCUNI ANCORA VIVENTI, IN QUEL CASO ESSI SI ALLINEANO NEI GIUDIZI E SI UNIFORMANO AI COLLEGHI SENZA TANTE STORIE E CON UNANIMI CONSENSI, INSOMMA NIENTE VOCI FUORI DAL CORO, SONO RARISSIME. ATTRAVERSO I MEDIA E I SOCIAL SONO DIVENTATI AUTENTICI PERSONAGGI, SPETTACOLI, MONOLOGHI E RUBRICHE CON TANTO DI SEGUITO E MIGLIAIA DI FOLLOWERS, E GUAI A CONTESTARLI. LORO DETTANO LE REGOLE, LORO DECIDONO CHI E’ ARTISTA ECCEZIONALE, ARTISTA SEMPLICE, ARTISTA APPRENDISTA, ARTIGIANO, ARTIGIANO SCARSO E PINCOPALLINO, CON I LORO TEOREMI CON I LORO GUSTI E INTERESSI. CERCANO COSÌ DI DARE UN SENSO ALLA LORO CONDIZIONE CHE NON È PIÙ SOLTANTO QUELLA DI “STUDIOSI” DEL SETTORE, ORA SONO PROTAGONISTI. SONO PARTI DI INGRANAGGI DI QUEL SISTEMA(DI CUI FANNO PARTE OPULENTE GALLERIE, CASE D’ASTA, COLLEZIONISTI PAPERONI, GESTORI PREMI INTERNAZIONALI E RESPONSABILI MUSEI, GRANDI INVESTITORI E TELEIMBONITORI DI TELEGALLERIE), CHE SI AUTOALIMENTA E CHE DECIDE CHI DEVE STARE DENTRO E CHI FUORI, IN RELAZIONE AGLI INTERESSI DEL MOMENTO. QUEL SISTEMA DI CUI BONITO OLIVA È TESTIMONIAL, SECONDO CUI L’ARTE O L’ARTISTA, ESISTEREBBERO SOLO GRAZIE AD ESSO, E OVVIAMENTE CHI NE È FUORI NON AVRA’ MAI L’OPPORTUNITA’ DI ESSERE CONSIDERATO E STORICIZZATO, ALTRO TERRIBILE MECCANISMO, CHE RIGUARDA COMUNQUE IL 99% DEGLI ARTISTI NEL MONDO, AMMESSO CHE CIO’ CONTI ANCORA QUALCOSA. RICORDO A TAL PROPOSITO CHE TANTISSIMI ARTISTI(EVITO DI FARE NOMI PER RISPETTO) CHE HANNO PARTECIPATO ANCHE PIU’ VOLTE A GRANDI EVENTI COME LA BIENNALE DI VENEZIA, OGGI SONO CONSIDERATI ALLA STREGUA DI PITTORI DELLA DOMENICA O ADDIRITTURA SONO STATI LETTERALMENTE DIMENTICATI. UNO DI QUESTI GIORNI ANALIZZEREMO IL “SUCCESSO” RAGGIUNTO DA ALCUNI “ARTISTI” DELL’ULTIMO TRENTENNIO ANALIZZANDO IL LORO PERCORSO, COSÍ COMPRENDEREMO MEGLIO I RUOLI DI OGNI ATTORE SULLA SCENA.